FONDAZIONE PLART
TERRE
A cura di Marco Petroni
Matteo Cibic
Gionata Gatto
Giovanni Innella
Francesca Lanzavecchia
Minale/Maeda
Mischer/Traxler
Antonio Piccirilli
Freddie Yauner
Inaugurazione 25 gennaio 2013
Il progetto Terre, sviluppato nel corso di due anni, vede ora la luce con una prima proposta che aggrega i lavori di otto designer under 35, realizzati e sostenuti da TerreBlu, fucina artigiana che opera nel territorio casertano. Terre nasce dal desiderio di attivare una nuova narrazione, una sorta di metalinguaggio attorno alle cose che popolano il nostro quotidiano. Il tema con cui si sono confrontati i progettisti coinvolti è il Sud. Uno spazio mentale più che geografico che ha generato una mitologia portatile che traspone tanto la nostra condizione individuale quanto i meccanismi della storia e delle relazioni umane.
I designer, protagonisti del progetto provengono da paesi e formazioni diverse. Una molteplicità di approcci e sensibilità che si condensano nella costruzione di un racconto per frammenti dove il tema di partenza assume connotazioni impreviste ed imprevedibili. Si ispira a Eurasia di Joseph Beuys la proposta di Gionata Gatto. Una serie di tesserine smaltate dà vita a un continente ibrido, a un territorio aperto, senza limiti fisici. La clessidra di Antonio Piccirilli appunta la sua riflessione su tempo e ritualità che si combinano in una visione antropologica dell’oggetto. Affonda le radici nella tradizione tutta meridionale del corredo, la scultorea rivisitazione di Giovanni Innella. Una pila di piatti sovrapposti dà forma archetipa a un vaso. Richiamano l’Oriente e suggeriscono un bestiario fantastico, le teiere di Francesca Lanzavecchia. Sulla scia delle loro ricerche legate all’osservazione dei fenomeni naturali, Mischer/Traxler denunciano la capacità della natura di inglobare le violenze e le ferite inferte dagli uomini. Guarda all’autosufficienza produttiva la Boa proposta da Matteo Cibic. Una piccola serra illuminata a Led diviene elemento di segnalazione e strumento di bonifica ambientale.
E’ il fascino della decadenza ad aver ispirato le “Rovine” di Minale/Maeda. Sono disegni preparatori a una nuova potenziale storia delle cose quelli proposti da Freddie Yauner. Materiali grezzi pur nella loro forza evocativa che lasciano presagire una sperimentazione amplificata dal desiderio di indagare le potenzialità della ceramica.
The project Terre, developed over the time of two years, now is brought into the light with an initial proposal that combines the work-in-progress of eight designers under 35, realized and supported by TerreBlu, a craft-shop in Caserta. Terre was birthed from the desire to experiment on a new narrative, a kind of metalanguage around things that populate our daily lives. The theme designers have been confronted with is the one of the South. A space that is more conceptual than geographical, that has generated a mythology transposing both our individual condition and the mechanisms of history and of human relations. The designers protagonists of the project are mostly from non southern italian provenance, they come from different backgrounds and countries. They proposed a variety of approaches and sensitivity that constitute the fragments of a narration where the theme takes unforeseen and unforeseeable connotations. Gionata Gatto’s proposal, Eurasia, is inspired by Joseph Beuys. A series of glazed tiles creates a hybrid continent, an open territory without physical boundaries. The hourglass proposed by Antonio Piccirilli is a reflection on time and rituals combined in an anthropological view of the object. It is rooted in Southern tradition of the dowry the sculptural reinterpretation of Giovanni Innella. A pile of dishes stacked in the archetypal shape of a vase.The teapots by Francesca Lanzavecchia recall the East suggesting a fantastic bestiary. In the wake of their research related to the observation of natural phenomena, Mischer’Traxler denounce nature’s ability to incorporate the violence and the wounds inflicted by humans. The Buoy proposed by Matteo Cibic looks at the theme of self sufficiency. A small greenhouse illuminated by LEDs becomes an indicator and an instrument of environmental remediation. It’s the charm of decadence that inspired the “Ruins” by Minale / Maeda. The drawings of Freddie Yauner are preparatory for a potential new history of things, told through raw materials and presaging the desire of experimenting with ceramics.
FONDAZIONE PLART: Via G. Martucci, 48 80121 Napoli
Official WebSite: www.fondazioneplart.it
Contact: info@plart.it / T. 081. 195.65.703 / F. 081. 195.65.726 /
Ufficio stampa: Raffaella Tramontano – email raffaella.tramontano@gmail.com
mob +39 392 8860966 / 338 8312413
Leave a reply
Devi essere connesso per inviare un commento.