La classe di questa collezione si vedeva già dall’invito che ho ricevuto contenuto in una busta di pelle. “Viva l’Italia” è la battuta che Giorgio Armani ha pronunciato uscendo in passerella a fine della sfilata; uno show che ha danzato sulle note dei grandi successi della nostra musica.
Esasperata la bellezza della pulizie delle forme e dell’essenzialità che da sempre caratterizza la maison.
Un’attitudine “clean”, un modo di porgersi e di essere, puro, naturale e mai lezioso.
Forme gentili e tagli perfetti, palette in tinte neutre con accenni bronzati e appena dorati, color cannella, colori speziati che donano all’incarnato un vero make up.
Per il giorno il tailleur di impronta maschile ha una linea fluida, sottolineata dalla seta effetto opaco; i pantaloni sono dritti e morbidi, stretti sul fondo. Spalle regolari per le giacche con la vita appena accennata e abbinate con gonne leggere, a shorts e a top nello stesso tessuto e colore.
Le maglie disegnano una linea giovane, diversa, nei toni neutri pastellati, limonosi e freddi.
Foulard extralarge che sottolineano il movimento, fissati al collo da una mezzaluna di metallo. Anche il trucco riprende colori naturali. Un design che scopre braccia e gambe.
Grande attenzione per gli accessori di pelle e di color cognac, guanti da guida, orecchini a cerchio. Lo stesso Armani punta molto su questo mercato e infatti sottolinea lui stesso che “sono in forte sviluppo sul mercato e spero di arrivare dal 20% del fatturato attuale al 40% nelle prossime stagioni”.
Una collezione che come sempre lascia il segno e rappresenta un mondo reale.
“Quelli che sfilano in passerella sono i vestiti che io vendo” continua Armani “non sono enfatizzazioni estreme; è un classicismo rinnovato, un messaggio saggio che piace al mercato. Servono abiti veri ed è una bella sfida. Io tengo duro e continuo sulla mia strada”.
Author: Valentino Odorico
inviato alla sfilata Emporio Armani
per Smukke.it
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